Informazione > Focus On

01.02.2017

Rifiuti urbani: alzati i tetti del riciclo

Sono in corso di approvazione le proposte del Parlamento europeo sull'economia circolare, che prevede modifiche alle norme Ue sui rifiuti, le discariche e i rifiuti organici. Nei testi già stamattina, relatrice Simona Bonafè (Pd), gli eurodeputati alzano l'asticella rispetto alle proposte presentate a dicembre 2015 dalla Commissione europea. Il riciclo dei rifiuti urbani dovrebbe raggiungere il 70% al 2030 (invece del 65%), la percentuale di rifiuti smaltita in discarica deve ridursi al 5% (la Commissione proponeva il 10%). 

Per il presidente di legambiente Rossella Muroni è "un primo importante passo verso un'ambiziosa riforma della politica europea dei rifiuti finalmente in grado di trasformare l'emergenza rifiuti in una grande opportunità economica e occupazionale". In Italia, aggiunge, "possono essere creati almeno 190 mila nuovi posti di lavoro grazie allo sviluppo dell'economia circolare, al netto dei posti persi a causa del superamento dell'attuale sistema produttivo". 

Il rapporto sull'economia circolare adottato grazie all'impegno della relatrice Simona Bonafè, scrive Legambiente in una nota, "migliora la proposta del 2015 fatta dalla Commissione europea, per quanto riguarda i target di riciclaggio al 2030 innalzati al 70% per i rifiuti solidi urbani e all'80% per gli imballaggi". Il raggiungimento di questi obiettivi, secondo la valutazione della stessa Commissione europea, consentirebbe di creare 580 mila posti di lavoro entro il 2030, con un risparmio annuo di 72 miliardi di euro per le imprese europee grazie a un uso più efficiente delle risorse e quindi a una riduzione delle importazioni di materie prime. I posti di lavoro potrebbero crescere sino a 867 mila, rileva Legambiente, se all'obiettivo del 70% di riciclaggio si accompagnassero a livello europeo e nazionale anche misure ambiziose per il riuso, in particolare nell'arredamento ed il tessile.

La prevenzione dei rifiuti, la rigenerazione, la riparazione e il riciclaggio possono generare - sempre secondo la Commissione Europea - risparmi netti per le imprese europee pari all'8% del fatturato annuo, riducendo nel contempo l'emissione di gas serra del 2-4%. Attualmente in Europa si brucia o si mette in discarica oltre il 50% dei rifiuti prodotti, distruggendo risorse molto spesso importate a caro prezzo e penalizzando così la competitività delle imprese europee. Legambiente nelle prossime settimane si impegnerà "con forza affinché il rapporto venga approvato dalla plenaria dell'Europarlamento prevista a marzo, migliorandolo possibilmente, in particolare per quanto riguarda le deroghe previste per i paesi ritardatari".

Fonte: ANSA