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07.09.2017

Costa Concordia: lo smaltimento dei rifiuti gestito con Ecos

Dopo circa cinque anni dal tragico naufragio della nave da crociera Costa Concordia al largo delle coste dell'isola del Giglio, era il 13 gennaio 2012, la gigantesca operazione di smaltimento dei suoi rifiuti può dirsi conclusa.

Il più grande carico di rifiuti che la storia ricordi, 65.000 tonnellate, è stato infatti interamente smaltito in Liguria, a San Giorgo del Porto, a partire dal luglio 2014.

La tracciatura di tutti i rifiuti, destinati alla discarica o al recupero, dai mobili alle suppellettili ai tecnologici ai metalli, plastica, vetro, ecc., è stata garantita dal software Ecos, con i moduli Base, Stoccaggio, Scheda Tecnica, Programmazione Impianti e Fatturazione Passiva. Il gestionale ha superato brillantemente una prova che nei numeri si annunciava sfidante, con cento milioni di euro di commessa complessiva.

Delle circa 60.000 tonnellate di materiali da trattare ben 51.000 sono state recuperate e circa 8.000 invece smaltite. La tracciatura delle quantità dal punto di vista quantitativo, qualitativo, logistico e di processo è avvenuta grazie all'utilizzo di Ecos, da anni in uso nelle società coinvolte nelle operazioni, tra cui Saipem tramite il Consozio Ship Recycling.

Numerose le tipologie di rifiuto, diverse tra loro per natura e necessità di trattamento: metalli in primis, ma anche grandi quantità di rifiuti oleosi, di RAEE, di legno, vetro e plastica.

Delle due macro categorie di rifiuto, riciclo e smaltimento, si sono occupati della fase finale diversi impianti in tutto in Nord Italia, tra cui Lonato del Garda, Genova, Milano, Rimini, Torino, Alessandria, Pistoia e Livorno.

L'esperienza dello smaltimento di Costa Concordia ha rappresentato un unicum nella storia della cantieristica italiana. Un percorso lungo che si è infine rivelato ancora più lungo del previsto, ma conclusosi positivamente. Tanto positivamente che il Cantiere San Giorgio del Porto ha fatto recentemente richiesta di essere annoverato tra i centri di demolizione navale ecosostenibile approvati dalla UE. La speranza è che la richiesta avrà un esito positivo, con ricadute importanti per l'economia nazionale, nel momento in cui l'Italia recepirà la normativa comunitaria in materia e potrà finalmente essere inserita tra i paesi abilitati alle attività di demolizioni di navi a fine vita.

Nella foto, Marco Lazzari di Ambiente.it impegnato nelle attività di formazione del personale sul software Ecos