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08.09.2018

Carta, ecco quanto guadagnano i Comuni dal riciclo (un sacco di soldi…)

di Paolo Virtuani

Leader in Europa. Tra i non molti indicatori che vedono l’Italia primeggiare nel continente in un periodo di crisi come questo c’è un dato che ci può rendere orgogliosi: ogni minuto nel nostro Paese si riciclano 10 tonnellate di macero di carta e cartone. Un numero che ci porta in vetta alla classifica di questa buona pratica, che parte dalla raccolta differenziata e che si traduce in concreto in tonnellate di anidride carbonica non emesse nell’atmosfera. La filiera del riciclo della carta fa bene all’ambiente e produce lavoro», sottolinea Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco, il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica.

La seconda buona notizia che emerge dal rapporto annuale del consorzio è che si sta riducendo il divario della raccolta tra Nord e Sud. «L’anno scorso abbiamo avuto risultati ottimi dal Meridione (+6,1%), pur di fronte a due regioni che sono un po’ alla rincorsa e devono colmare il gap». La media italiana del 2017 si è assestata infatti a 54,2 chilogrammi a persona di raccolta differenziata di carta e cartone, con un incremento dell’1,6 % rispetto all’anno precedente. Spiccano due regioni (Emilia Romagna e Trentino Alto Adige) che raccolgono oltre 80 chili pro capite, tallonate dalla Toscana, mentre a chiudere la lista ci sono Sicilia (22 chili) e Calabria (33,9 kg). «Il dato ”grezzo”, però, può essere fuorviante - specifica Montalbetti - perché in Sicilia abbiamo formato un club di “ecocampioni del riciclo” composto da 22 Comuni che hanno raggiunto il 50% della raccolta differenziata sui rifiuti prodotti e, per quanto riguarda la carta, sono arrivati a una raccolta di 40 chili pro capite. Quindi le condizioni per far bene anche in questo campo ci sono. Dobbiamo lavorare con i cittadini e gli amministratori siciliani e calabresi per favorire il decollo della raccolta differenziata in queste due regioni», dice fiducioso il direttore generale.

«In Sicilia la raccolta nei Comuni medio-piccoli è soddisfacente, sono i capoluoghi ad abbassare la media. Per quanto riguarda la risposta dei cittadini, non ci sono differenze con il Centro-Nord: il problema è in gran parte di carattere politico-amministrativo e organizzativo». Tanto più che la raccolta differenziata della carta conviene: nel 2017 Comieco ha infatti erogato 110 milioni di euro alle quasi 5.500 amministrazioni comunali in convenzione che hanno raccolto 1,4 milioni di tonnellate, con un incremento dell’8% sul 2016. Segnali positivi arrivano dall’intera industria cartaria, che sta aprendo tre impianti (due già operativi e uno in avviamento) che utilizzeranno 1,2 tonnellate di materiale riciclato. L’obiettivo è migliorare ulteriormente la qualità della raccolta differenziata della carta, per eliminare già alla fonte presenze estranee, per esempio puntine metalliche oppure sacchetti di plastica che finiscono nei cassonetti per la carta.

«Su questo fronte un grande aiuto deve provenire dai cittadini stessi, da parte nostra dobbiamo fornire più informazione per effettuare una raccolta differenziata corretta. Forse è arrivato il momento di cambiare prospettiva, cioè passare dalle sanzioni per chi butta i rifiuti nel cassonetto sbagliato ai premi per chi fa la differenziata in modo giusto», suggerisce Montalbetti. L’Italia può proseguire nella sua corsa di testa, perché non sono lontani i target fissati entro il 2020 dall’Unione europea per il nostro Paese: 3,5 milioni di tonnellate di carta raccolta con la differenziata. La sforzo per raggiungere l’obiettivo corrisponde a 240 mila tonnellate in più. Nel 2035 il punto di arrivo già fissato dall’Ue è un tasso di riciclo dell’85% degli imballaggi cellulosici. Già oggi in Italia il tasso è dell’80 %: vengono riciclati quattro imballaggi su cinque. Il traguardo non è poi così lontano. 

Da Il Corriere della Sera dell'8 settembre 2018